LunatikaMente

Pensieri a ruota libera, per scambiarci opinioni su ciò che ci passa per la testa, sulla vita, sul mondo.

lunedì, febbraio 27, 2006

Troppo trash!


Voglio che qualcuno mi dica quanto sono pagati quelli che vanno a fare il pubblico ad Amici di Maria De Filippi.
Domenica scorsa siamo arrivati al limite del trash, grazie anche a Platinette (che aveva ragione, anche se ha esagerato).
Una del pubblico ha iniziato a criticare senza un vero motivo i ragazzi, e da lì è nata una discussione pazzesca, dove sono volate parolacce varie....siamo arrivati a sentire, da parte della signora in questione l'offesa "Sei un mezzo uomo" e da li vari "Avete rotto le scatole" seguito da un meno fine "Avete rotto le palle", fino alla sparata di Platinette che le ha dato della "Stronza razzista" per ben 4 volte, accettando le minacce di querela della signora del pubblico, che si è presa i bei complimenti in diretta.
Se qualcuno sa quanto prendono per farli incavolare, vi prego ditemelo!
Chissà se fanno i casting con orari impossibili e coda tutta la giornata anche per fare parte del pubblico...

domenica, febbraio 26, 2006

Malinkonicamente... Creamy!



Ieri sera con le amiche ci siamo messe a pensare ai vecchi tempi, ai cartoni animati che guardavamo da bambine, e tra i preferiti da tutti ci è venuta in mente Incantevole Creamy!
Era troppo bella, con i suoi capelli viola sempre cotonati, ed era il sogno di tutte perchè in realtà non era che una ragazzina come noi,di nome You,con un ragazzetto carino e dolce di nome Toshio,una bella famiglia, due gattini (giusto?) ma che nel tempo libero, grazie ad una magia, parimpapù e diventava una cantante famosa e piena di Fans.
E nessuno della sua famiglia sapeva che fosse lei, infatti You si allontanava dal ristorante (o gelateria?) di famiglia e diventava questa bellona, e appariva in tv.
Ovviamente anche il suo morosetto era un fan di Creamy, e non sapeva che in realtà era la sua ragazza.
Le canzoni che Creamy cantava erano tra l'altro carine e orecchiabili, e le ho ritrovate tutte in un sito a lei dedicato:http://www.welcome.to/creamymami"
Fateci un salto perchè è veramente ben fatto,ma preparatevi i fazzoletti perchè la malinconia sulla vostra passata gioventù vi assalirà...la più famosa, quella con cui "sbancava i botteghini" e faceva colpo su tutti, Toshio compreso, era di certo Dimmi che mi ami teneramente che fa così:
Spesso sai, chi li cerca non sa che c'è
Un grande amore intorno a sè
E non lo vede, ahimè.
Io lo so che l'amore per me è già qua
Ma forse lui non sa
Che è me che amerà
Che amerà, che amerà, che amerà...
La potete ascoltare subito nel sito qui sopra.
Bè, che dire... buon salto nel passato!

mercoledì, febbraio 22, 2006

No!!!!!!!




No!!! Marco Bellavia il mitico Steve dei Beehive candidato sindaco per Milano!
Ma ve lo vedete contro la Moratti a fare il discorso?? Pazzesco... ormai davvero cani e porci si buttano in politica.
Io Marco lo ricordo per il mitico Kiss me Licia, il telefilm cult della mia infanzia e di quella di decine di ragazzine d'un tempo che fu (ma non troppo in là suvvia).
Poverino, non aveva una gran parte da quel che mi ricordo, forse ho un'immagine un pò distorta ma mi pare che le storie fossero incentrate soprattutto sulla coppietta, il padre Marrabbio, e la cantatina di turno del mitico gruppo, che faceva canzoni veramente belle in effetti, nulla da invidiare ai gruppi veri.
Ora, dopo una carriera a mio parere in declino (non è stato molto fortunato secondo me, ma certo meglio degli altri beehive che non si sa che fine abbiano fatto -->vedi Mirko qui in alto a destra), si è lanciato in politica...
A proposito, c'è un sito carino tutto dedicato a loro dove si possono ascoltare le demo delle storiche canzoni (la più bella per me è Baby I Love you).http://www.beehive.it/BeeHive.htm
A questo punto direi: in bocca al lupo Marco, e "suonale" alla Moratti!

sabato, febbraio 18, 2006

Il postino a me suonava più volte!

Sinceramente, mi spiace per i giovani d'oggi che non sanno cosa vuol dire scrivere una lettera.
Settimana scorsa ero a casa influenzata, ed ho colto l'occasione per riguardare alcune vecchie lettere dei miei 17-18 anni... quante risate!
All'epoca adoravo scrivere, adoravo avere dei pen-friend, e ne avevo a tonnellate.
Ancor più nella fase precedente, intorno ai 13-15, quando tenevo un fan club per la cantante Disney Arianna, che avevo conosciuto, e che dava il mio nominativo ai suoi fans con cui corrispondevo praticamente quotidianamente.
Direi che, riguardando questi scatoloni di lettere, potremmo definire il mio periodo da appassionata delle corrispondenze in tre fasi:

1)La fase fan club (13-15 anni, corrispondevo con moltissime ragazze, e l'altro giorno, rivedendo le lettere, mi sono resa conto di quante addirittura non ricordo nemmeno il nome vagamente); mi mandavano il francobollo per la risposta, in quanto mandavo loro informazioni varie, foto, un giornalino (la mia passione per la scrittura iniziò già allora): ricordo in particolare di quella volta che una mi accusò di rubare i soldi alle ragazzine!Solo perchè chiedevo 500 lire per le fotocopie!Il padre, che le aveva detto di riportarmi quelle parole, doveva essere un vero isterico.

2)La fase pen-friend (15-16 anni, avevo mandato un sacco di annunci sui giornalini da ragazzi per la ricerca di corrispondenti, ma davvero tanti, e rispondevano tutti!!Io credo che all'epoca fosse una follia collettiva; ne ho rilette alcune, decine e decine di ragazzine che mi sceglievano per i gusti in fatto di libri, di musica, o non so che altro;credo di non essere mai riuscita a rispondere a tutte; qui era famoso il trucco di mettere la colla sul francobollo, così poi con l'acqua su un batuffolo di cotone andava via il timbro e un paio di volte si poteva riutilizzare; sulle buste ho infatti letto più volte dalle amiche la frase memo: "ricorda il trucco!")

3)La fase vacanziera (16-17 anni, e che si è protratta fino ai 19 in parte: iniziavo una fitta corrispondenza con le amiche del mare, e qui era il bello, perchè si parlava di amici conosciuti insieme, perciò rileggerle è ancora più divertente. Che ridere quando si scherzava su quelli che si erano rivisti in inverno e avevano perso la bellezza che dà l'estate e il sole, o le lettere di speranza "speriamo mi richiami quel cinghiale" e poi non richiamava mai; lì c'erano ricordi, speranze, sfoghi sulla vita quotidiana in cui l'amica del mare non c'era più; e non mancava qualche lettera di boy del mare, pochi casi rari, sempre più rade col tempo...).

4)La fase compagnone (17-19 anni: mi scrivevo con le compagne di classe durante l'estate. Ovviamente, solo con le più intime e preferite ;-) ci si teneva aggiornate sui pettegolezzi estivi, sui nuovi boy incontrati - quasi sempre sfighe, su cui ci si rideva sopra- ed è bellissimo adesso rileggerle trovandosi a ridere da sole! C'era chi raccontava ogni cavolata, chi ci inventava su storie... e il bello era proprio che si parlava di gente che si conosceva, il discorso filava con il resto dell'anno, era un "tenersi in contatto sempre!", la barriera-vacanze non esisteva per noi.La busta più bella che ho trovato diceva circa così: "Per favore postino, consegna questa lettera a (mio nome) che fa di cognome (xxxx) e abita nella ridente cittadina di (xxx) in via (xxxx) al numero (xxxxx) codice postale (xxxx) per favore postino, corri, e grazie, apprezzo davvero il lavoro che fai per noi, sono sincera!".... non so come mi sia arrivata, il postino si sarà fatto due risate.Non mancano le lettere, in agosto, con le amiche-vicine di casa, per aggiornarci sull'unico mese non passato insieme!

Ora invece non si usa più scrivere, c'è la email, e allora via, due righe, è già tanto. A volte nemmeno, basta semplicemente un allegato, simpatico si, ma informale e spersonalizzato; probabilmente ai ragazzi di oggi sembrerei ridicola io, con le mie lettere a tonnellate e soldi in francobolli; ma almeno mi sembravano più vive e sincere, e non bastava un clic su "elimina" per farle sparire.

lunedì, febbraio 13, 2006

Vorrei scrivere più spesso sul blog, ma ho sempre tanto di quel da fare...
Tra il dovere (il lavoro, inglese) e i piaceri (canto, ballo - non sempre un piacere- scrivere - ho appena finito un racconto e iniziato un libro che spero di finire) ne ho sempre una...
C'è chi mi accusa di fare troppe cose finendo poi di farle male, e in effetti le faccio in maniera sufficiente ma potrei fare di più.
Ho sempre meno tempo per pensare ad altro, e più idee in testa.
Credo sia un problema di molti - magari con meno pensieri in testa di me ma sempre con molti impegni - come già ho detto più volte sul blog... rischio di essere ripetitiva, mentre voleva solo essere un saluto a chi ancora mi legge.
Mia nonna l'altro giorno mi ha detto una cosa che mi ha fatto pensare: lei ha una figlia rimasta in casa, che torna tardi quanto me da lavoro, ed esce anche prima di me.
Ha detto : "Prima che l'avevo in casa non avevamo il tempo di parlare perchè dovevo lavorare, occuparmi della casa, del marito e dei figli; ora che ho un pò più tempo e potrei parlarle è lei che non c'è mai, e finiamo per non dirci nulla per giorni interi".
Triste realtà del quotidiano, direi.

mercoledì, febbraio 08, 2006

Ogni giorno è un dono

Si vive di progetti, di intenzioni, di desideri.
Poi, all'improvviso, qualcun altro sceglie per te... oggi giorno sono sempre più le malattie, gli incidenti, il terrorismo.
Mio zio qualche giorno fa, parlando di una parente che è venuta a mancare, ha usato questa metafora interessante : "Tutti abbiamo una scadenza, come il latte. Solo che nessuno sa qual'è la sua, ma è già scritta sin dall'inizio".
A volte mi dispero dalla paura a sentire di stragi, di malattie, e tutti mi sorridono dicendo che, se si pensa a tutto questo, non si vive più.
In effetti è vero, faccio fatica ad accettarlo da persona programmatica quale sono, ma è così : ogni giorno è un dono, e bisogna esserne felici.
Avevano ragione i filosofi sin dall'antichità, carpe diem.
Aveva ragione quella storiella che girava su internet, di quel marito che si trovava a sistemare la biancheria intima delle occasioni speciali che la moglie si era acquistata e tenuta nel cassetto, e che non aveva mai usato, perchè era morta prima che quell'occasione speciale arrivasse.
Che strana la vitaperò, bella e triste allo stesso tempo.