La preghiera
Ogni mattina per andare a lavoro prendo il treno. Faccio la pendolare, insomma.
Bè, un anno fa mi accadde una cosa strana: era pomeriggio, rientravo a casa, e proprio davanti a me c'era un ragazzo bianco,magro, pochi capelli, che vedevo sembrava parlare tra sè e sè.
Inizialmente non capivo cosa stesse facendo, ma poi scorsi tra le sue mani qualcosa, forse un cerchio di spine o simile.
Ebbi paura, e mi alzai proprio mentre lui abbassava la tendina del finestrino e dava un bacio alla coroncina.
Pensai addirittura potesse essere un kamikaze!
Adesso, dopo un anno, lo rivedo spesso sul treno: ha sempre in mano un foglietto come quelli che danno a messa, e anche se non c'è posto a sedere ed è in piedi, appena sale lo tira fuori e parla a bassa voce - prega, insomma - e bacia il foglio una o due volte, anche se è schiacciato tra la folla.
E' così incredibile vedere qualcuno pregare, oggi, che è questo l'effetto che fa: paura. Siamo nella società in cui pregare è visto come una cosa strana, o almeno una cosa da tenere per sè. Se mangi con qualcuno e fai il segno della croce ti imbarazzi un po' perchè nessuno se lo fa.
Dovremmo vergognarci meno, e pregare di più.
E ora, quando lo vedo, questo strano pendolare mi fa tanta tenerezza e sono felice che prenda il mio treno, e mi da speranza mi rasserena vederlo esternare quello che sente così, in mezzo alla folla.
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