LunatikaMente

Pensieri a ruota libera, per scambiarci opinioni su ciò che ci passa per la testa, sulla vita, sul mondo.

domenica, marzo 12, 2006

Tvb

Come mai si fa così fatica a dire ti voglio bene? E nello stesso tempo si dice così facilmente - e a volte falsamente - nell'adolescenza e gioventù alle varie amiche e amichette che uno ha.
Quando ci si manda i messaggini si mette tvb ovunque a quell'età, anche quando, in fondo in fondo,non è vero.
Poi magari ti trovi a fare fatica a dirlo a qualcuno di più caro.
Stamattina mia nonna ha avuto un infarto,è l'unica nonna che mi è rimasta.
Ora sta meglio, sono andata a trovarla e aveva una "lingua", è sempre stata una gran chiaccherona, e forse anche per questo a volte non la si ascolta, come si fa con gli anziani che parlano troppo: senza pensare che, un giorno, non ci saranno più, perciò forse è meglio ascoltarli, perchè altrimenti potremmo pentircene un domani.
Bè, mi sono fatta coraggio, e prima di salutarla le ho detto che le voglio bene.
Io sono una che lo dice facilmente in casa, ma chissà perchè con i miei parenti al di fuori della famiglia stretta faccio fatica.
Mi sembra esagerato, forse anche scontato.
Ma lì ho sentito di doverlo dire, per essere certa di non rimpiagerlo un domani, che spero sia il più in la possibile.
Sembra banale, ma credo sia importante quando viene dal cuore.
E mi dispiace non averlo detto ai miei due nonni che se ne sono già andati: mio nonno è morto che io non ero nata, mia nonna che avevo 10 anni quando non capivo quanto fosse importante.
Glielo dico nel cuore, tra me e me; e spero tanto che mi sentano.

10 Comments:

At 9:34 PM, marzo 12, 2006, Blogger Fly said...

Già, i nonni. Io quelli materni li ho persi appena nata, quello paterno poco prima. Me ne è rimasta una che per me, che ci sia o no, m'importa poco. Sono contenta che tu ne abbia una alla quale vuoi bene. Io non ho nemmeno questo!

 
At 11:29 PM, marzo 12, 2006, Blogger Pinella said...

Ti dico io grazie per i tuoi nonni materni. TVB anch'io.

 
At 9:59 PM, marzo 13, 2006, Anonymous Anonimo said...

Ti capisco, io sono estremamente pudica nell'esprimere i miei sentimenti, l'unica persona con cui sono espansiva è mio marito; non dico "ti voglio bene" nemmeno ai miei genitori, o all'unica nonna rimasta che adoro, o alle mie amiche storiche, con cui ho un legame fraterno. Mi sento impacciata, ho la sensazione di proferire ovvietà e che anzi, la verbalizzazione dei sentimenti quasi li sminuisca.
So di passare per una fredda, uperficiale a volte, ma per fortuna chi mi conosce bene sa essere solo timidezza...

A proposito...domani mi racconti meglio..

 
At 7:45 AM, marzo 14, 2006, Blogger Andrea (sdl) said...

"Ti voglio bene", come d'altronde il "Ti amo" sono pezzi di frasi spesso sottovalutati a causa del momento. Capita a volte di dirli facilmente. Quando invece ti capita di volerli dire e di pensarli fortemente, è come un balzo al cuore, ti manca il respiro. E la stessa cosa quanto te li senti dire dalle persone per cui lo ricambi.

Magari in realtà sono delle formule magiche, e noi non lo sappiamo :)

Andrea (sdl)

 
At 9:51 AM, marzo 14, 2006, Blogger Lunatika said...

Benvenuto Andrea!Spero che verrai di nuovo a farci visita.

 
At 11:12 AM, marzo 14, 2006, Anonymous Anonimo said...

Anch'io non dico mai TVB, a nessuno, più che altro per timidezza, mi sotterrerei nel farlo, anche se qualche volta è proprio vero, fa piacere dirlo e sentirselo dire....

Hai avuto coraggio cara, Brava!

 
At 4:08 PM, marzo 16, 2006, Blogger Nicola Campostori said...

Parlare d'amore è sempre difficile, e ti senti sempre ridicolo nel farlo; ma a questo punto mi taccio e lascio la parola a Vecchioni Roberto:

Fernando Pessoa chiuse gli occhiali
e si addormentò
e quelli che scrivevano per lui
lo lasciarono solo
finalmente solo...

Così la pioggia obliqua di Lisbona
lo abbandonò
e finalmente la finì di fingere fogli
di fare male ai fogli...

E la finì di mascherarsi dietro tanti nomi,
dimenticando Ophelia
per cercare un senso che non c'è
e alla fine chiederle:
"scusa se ho lasciato le tue mani,
ma io dovevo solo scrivere, scrivere
e scrivere di me..."

E le lettere d'amore,
le lettere d'amore
fanno solo ridere.
Le lettere d'amore
non sarebbero d'amore
se non facessero ridere.
Anch'io scrivevo un tempo lettere d'amore
anch'io facevo ridere;
le lettere d'amore, quando c'è l'amore,
per forza fanno ridere.

E costruì
un delirante universo senza amore,
dove tutte le cose
hanno stanchezza di esistere
e spalancato dolore.

Ma gli sfuggì che il senso delle stelle
non è quello di un uomo,
e si rivide nella pena di quel brillare inutile,
di quel brillare lontano...

E capì tardi che dentro
quel negozio di tabaccheria
c'era più vita di quanta ce ne fosse
in tutta la sua poesia;
e che invece di continuare a tormentarsi
con un mondo assurdo
basterebbe toccare il corpo di una donna,
rispondere a uno sguardo...

E scrivere d'amore,
e scrivere d'amore,
anche se si fa ridere;
anche quando la guardi,
anche mentre la perdi
quello che conta è scrivere.
E non aver paura
non aver mai paura
di essere ridicoli;
solo chi non ha scritto mai
lettere d'amore
fa veramente ridere.

Le lettere d'amore,
le lettere d'amore,
di un amore invisibile;
le lettere d'amore
che avevo cominciato
magari senza accorgermi;
le lettere d'amore
che avevo immaginato,
ma mi facevan ridere
magari fossi in tempo
se avessi ancora il tempo
per potertele scrivere...

(altro che Povia....)

 
At 10:24 PM, marzo 16, 2006, Blogger Andrea (sdl) said...

personalmente, di vecchioni, la canzone d'amore per eccellenza è "Ritratto di una signora in raso rosa"

Consigliatissima!

Andrea (sdl)

 
At 8:49 AM, marzo 17, 2006, Blogger Lunatika said...

Uè non toccare Povia!

 
At 2:22 PM, marzo 17, 2006, Blogger Nicola Campostori said...

Confermo il parere di Andrea. Vecchioni è un mito e quella canzone è eccezionale

(ribadisco: altro che Povia)

 

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