LunatikaMente

Pensieri a ruota libera, per scambiarci opinioni su ciò che ci passa per la testa, sulla vita, sul mondo.

giovedì, settembre 15, 2005

Non bisogna mollare

Ho letto sul giornale di oggi due notizie che mi hanno scosso un tantino: innanzitutto che la percentuale di suicidi in giovani tra i 10 e i 24 anni è aumentata moltissimo, rendendo questa la fascia "più a rischio"; poi il caso di un giovane di Milano che, prima bocciato alle superiori, poi lasciato dalla ragazza, si è suicidato buttandosi dal quattordicesimo piano.
E' sconcertante pensare a come si arrivi ad un gesto simile, sia perchè a chiunque potrebbe capitare se determinate circostanze della vita ti portano ad ammalarti dentro, fino a questo punto, sia perchè è brutto che chi ti sta vicino non riesce a evitare che ciò accada, pur magari mettendocela tutta.
Senza arrivare a casi estremi come questo, mi viene in mente un episodio della mia vita in cui ho fatto da volontaria per un tirocinio in un ospedale, e ho conosciuto una ragazza anoressica.
Stava davvero male, era molto magra ed era lì già da parecchi mesi.
Faceva fatica a fare amicizia con le persone , era molto chiusa in sè stessa perchè, ovviamente, non si accettava.
Non è per cadere nell'eroismo o nel ridere, dopo un argomento del genere, ma ricordo che all'epoca ero una ragazzetta in preda a"crisi amorose" con il "lui" che non mi filava di striscio...ed ero nella fase "misfogocatarticamentecontutti"...bè, un giorno mi sono messa a parlare con lei in privato, ho iniziato a raccontarle di me.... sarà mai che le mie "sfighe adolescenziali" l'abbiano fatta riflettere sul fatto che non solo a lei le cose andavano male, o chè, fatto sta che qualche giorno dopo l'anno dimessa...dopo mesi che era li!Rimanemmo "amiche di penna" per un pò, lei riacquistò la fiducia in sè stessa, piano piano.
Poi ci perdemmo di vista.
Durante la stessa esperienza conobbi un'altra ragazzina: le era morta la migliore amica per una leucemia fulminea, era caduta in depressione ed era lì per questo motivo...cercai di fare amicizia anche con lei, le raccontai di me, ricordo che passammo il pomeriggio a ripetere il copione per uno spettacolo teatrale che dovevo fare, la madre la vide finalmente sorridere dopo giorni...la mattina successiva andai dritta nella sua stanza ma il letto era rifatto, ed era completamente vuota: l'avevano dimessa! Non nascondo la gioia per questo, forse un briciolo di merito, anche se mi dispiacque non poterla nemmeno salutare.
Non è per fare il Patch Adams della situazione, ma bisognerebbe tutti cercare di capire se qualcuno è in difficoltà ed aiutarlo, nel nostro piccolo.
Magari fosse sempre possibile.
E magari fosse facile.

1 Comments:

At 9:47 AM, settembre 16, 2005, Anonymous Anonimo said...

E' vero, bisognarebbe sempre cercare di capire il prossimo, sostenersi a vicenda in tutte le grandi o poccole avversità che inevitabilmente colpiscono tutti; è altresì vero però che chi sta veramente male, ha totalmente perso la fiducia in se stesso e nel mondo circostante, molto spesso rifiuta ogni appiglio fornito dall'esterno...parlo per esperienza personale: un'amica nonostante l'amore e la disponibilità di tutti noi si è tolta la vita. Ed il senso di impotenza che ti avvolge è fortissimo.

 

Posta un commento

<< Home